LA SEMPLIFICAZIONE DELLA SCUOLA

Posted on febbraio 11, 2010. Filed under: Attualità e politica, Cultura, Giovani, Politica | Tag:, , , , , |

Con l’approvazione di tre regolamenti del 4 febbraio scorso (recante revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei, dei tecnici e dei professionali, a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133)  il Governo ha approvato la cosiddetta “riforma della scuola superiore”.

A mio modo di vedere essa ha un lato positivo e uno negativo.

Il lato positivo è quello della semplificazione. A parità di contenuto, tra una scuola che propone 500 indirizzi di studio la maggior parte dei quali pensati senza una linea centrale ed una che che ne propone 23 (6 licei -anche se con varie opzioni-  11 tecnici e 6 professionali) io preferisco la seconda. Gli utenti della scuola sono molti: gli studenti e le loro famiglie, gli insegnanti e gli amministratori; perché possano prendere le loro scelte in maniera ponderata devono conoscere l’oggetto del contendere. Prima era oggettivamente difficile sapere cosa fosse “la scuola” e le scelte al riguardo quindi ne risultavano viziate.

Dentro il lato positivo della semplificazione ci metto anche la durata di un’ora. Sembra che le ore di insegnamento tornino a durare 60 minuti. E mi sento anche cretino a dover discutere di quanto duri una misura di tempo: un’ora non può che durare 60 minuti. Io ho un contratto di lavoro che prevede 36 ore settimanali, la mia macchina fa i 150km all’ora e tutti sanno cosa sono questi due concetti. Non si capisce perché a scuola le ore debbano avere una loro durata speciale: studiare 30 “ore” da 50 minuti equivale a studiare 1500 minuti, cioè 25 ore vere.  Qualcuno potrebbe obiettare che l’attenzione e la memorizzazione degli studenti hanno durata diversa dalle ore di lezione. Su questo concordo ma la durata di una sessione di apprendimento che favorisca la memorizzazione è compresa tra un minimo di 20 e un massimo di 40 minuti, per questo la cosa migliore è un’ora da 60 minuti e una pausa di 5 minuti a metà.

I lati negativi della riforma sono invece relativi al taglio delle risorse, alla diversità dei piani di studio tra tipi di istruzione e al poco tempo a disposizione per attuarla.

Questa riforma della scuola, come anche le altre modifiche agli assetti scolastici proposti da questo governo, si sono posti l’obiettivo di diminuire le i costi dell’istruzione. Il minor numero di ore e la differente gestione del personale e dei laboratori consentiranno verosimilmente di spendere meno, ma questo si ripercuoterà necessariamente sulla qualità della scuola, che invece a parole si vuole aumentare. Inoltre si porrà il problema dei numerosi insegnanti precari che saranno privati del loro lavoro e della loro fonte di reddito oltre che degli insegnanti in ruolo che perderanno la cattedra. Questo è un problema rilevante al quale il governo non sembra aver posto sufficiente attenzione.

Infine il problema della messa a regime del nuovo sistema. Solitamente i ragazzi che frequentano il terzo anno della scuola secondaria di primo grado (ex media) scelgono a quale scuola iscriversi entro gennaio.  Gennaio è passato e solo il 4 febbraio il Governo ha deciso a quali scuole ci si poteva iscrivere. Per questo le iscrizioni sono slittate al 26 marzo. Tuttavia i giovani e le loro famiglie hanno poco tempo per conoscere la nuova scuola ed effettuare scelte ponderate, e la macchina organizzativa avrà difficoltà a dar corso a tutti i necessari adempimenti entro l’inizio del nuovo anno scolastico.

Marco

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